QUANDO IL CIBO È CRUDO
Ovvero: Se non lo cuoci, fa anche meglio!
La cultura del cibo crudo (o raw food) ha radici antichissime nella storia evolutiva dell’uomo, visto che abbiamo iniziato a usare il fuoco nel Paleolitico.
Certo, ad oggi ne abbiamo fatta di strada. Possiamo cucinare con l’induzione, sul fornello a gas, scegliere tra CBT (cottura a bassa temperatura), sottovuoto, air-frying. Non ci mancano certo le tecniche e i mezzi!
Ma cosa succede se facciamo un salto indietro, un ritorno alle più remote origini, e proviamo ad approcciare il cibo crudo?
No, non sto parlando di crudismo a tutto tondo. In realtà, si tratta di recuperare l’abitudine a mangiare più alimenti di origine vegetale senza cottura (e magari anche di conoscere meglio quali già consumiamo crudi senza accorgercene!).
Qualche chicca per (non) esperti
Siamo tutti d’accordo che frutta e verdura sono alla base dell’alimentazione sana. Questo perché contengono tante fibre, vitamine e micronutrienti essenziali che servono ogni giorno al nostro corpo.
Purtroppo, queste importantissime sostanze si alterano con il calore, a certe temperature. I cibi sottoposti a processi (di cottura o trasformazione) oltre i 45 C° risultano si “impoveriscono”. Così, quando ci mettiamo di fronte ad un bel contorno spadellato, soddisfatti perché anche oggi abbiamo assunto le nostre Fibre quotidiane…quelle sono già belle che evaporate!
Prendiamo le fibre. Gli ortaggi crudi ne sono la fonte preferibile, con un ottimo contenuto di Fibre, che favoriscono una digestione più lenta del cibo e un assorbimento corretto delle sostanze nutritive, per essere più sazi più a lungo! Va da sé che orientarsi più sui “raw vegetables” rispetta al meglio le esigenze di un’alimentazione attenta, bilanciata e completa.
L’ABC del pinzimonio
Il cibo crudo è una scelta salutistica, che però influisce positivamente anche sulle abitudini alimentari, come la selezione dei prodotti e la loro gestione / modalità di conservazione casalinga.
Vedo di spiegarmi… Voglio prepararmi un bel pinzimonio (l’ho scelto proprio perché è talmente semplice che pare scontato, quasi démodé, ma è la pietanza raw e vegetale per eccellenza!).
Dicevo, il mio pinzimonio deve essere gustoso. Le verdure devono essere di stagione per avere carattere e sapidità, mica possono essere sciape e acquose!
In più, preferisco ortaggi meno trattati, visto che devo usarli crudi. Quindi mi oriento su un prodotto biologico e coltivato nel modo più naturale possibile, che non abbia subito trattamenti chimici sul campo.
Ora che ho le mie carotine, i finocchi e i gambi di sedano appena acquistati, li ripongo in frigorifero…ma so già che dovrò consumarli a breve, perché solo così il mio pinzimonio sarà saporito, croccante, fatto con verdure ricche di tutti i nutrienti migliori!
Più il tempo tra l’acquisto e il consumo è breve, più evito di sprecare i prodotti, di lasciarli alterare o marcire nel fondo del mio frigorifero.
Crudo è meglio, soprattutto in estate!
La cosa che però preferisco di più del consumo di cibo crudo è la facilità di preparazione. Soprattutto in estate, quando l’afa affossa ogni mio brio di cucinare sano. Ho pensato così di riassumere i vantaggi spicci dell’alimentazione raw in estate:
- Non devo attaccare forno o fornelli. Fa già abbastanza caldo. Visti anche rincari dell’energia, magari ci penso due volte.
- Mi garantisco il top di micronutrienti e vitamine, che sono le sostanze che in estate bisogna assolutamente reintegrare.
- Mangio più leggero, digerisco meglio. Dopo il pasto non sono appesantita, e posso correre (=figurato) subito in spiaggia.
[Nda. Tratto da una storia vera.]
Non mi trattengo oltre, anche perché di buoni motivi per ripensare il cibo più crudo e più naturale te ne ho già dati abbastanza. Il mio consiglio è integrare nella dieta quotidiana alimenti crudi, per fare bene al mio organismo e, inconsciamente, ad alzare l’asticella della qualità delle materie prime. Per evitare di mangiare cibo trasformato e preferire quello non lavorato, al naturale…proprio come appena raccolto dall’orto!
Fidati che riscoprirai un gusto dimenticato. Fidati che anche la più semplice carota può sorprenderti, se pensata nel modo giusto.