Se dico “superfood”, a cosa pensi?

Alla domanda “Cos’è il superfood?” probabilmente risuonano nella tua mente le parole “bacche di Goji”, “avocado” e “quinoa”. Nomi esotici che da diversi anni la fanno da padrone sul mercato dei superfoods, nomi che subito vengono associati a benefici per la salute e apporto nutritivo eccezionale. Quanto però possono essere sostenibili?

I superfoods si distinguono da alimenti comuni per le eccellenti caratteristiche nutrizionali e i benefici per la salute. Sono cibi a base vegetale che, grazie al metodo di coltivazione, alla stagionalità e al rispetto della materia prima, sviluppano un’importante densità nutritiva.

ORIGINE CONTROLLATA PER CIBI PIÚ SOSTENIBILI.

L’origine determina le caratteristiche “super” di questi cibi. Come ben spiegato da Slowfood: “I superfood vengono scelti per le caratteristiche nutritive che possiedono, tuttavia il beneficio per la salute dipende da molti fattori, in primis dal modo in cui vengono coltivati: le piante, infatti, elaborano i micronutrienti come risposta alle proprie necessità di sopravvivenza.”

«Alimentandoci assorbiamo questi micronutrienti: a volte in modo diretto (mangiando i vegetali), altre in modo indiretto (consumando la carne e i derivati di animali che, a loro volta, se ne sono nutriti). Il potere nutrizionale degli alimenti, insomma, è strettamente dipendente dall’ambiente d’origine e i superfood sono davvero tali solo se vengono da coltivazioni naturali, se sono stagionali e se il sistema commerciale rispetta il loro ciclo vitale.

L’esoticità dei superfoods più noti rischia di giocare a discapito dell’integrità nutrizionale e della sostenibilità. Prendiamo un avocado, fonte prediletta di grassi buoni e omega-3, dal gusto delicato e cremoso. Immaginiamo questo piccolo avocado del centro America, dove è stato cresciuto con ingenti risorse idriche, che arriva sulle nostre tavole dopo un viaggio inter-continentale.
É ancora buono e nutriente dopo tutti quei chilometri?

IL SUPERFOOD LOCALE É SEMPRE PIÚ BUONO.

Integrare i superfoods nell’alimentazione quotidiana è una scelta di salute, ma anche di gusto. Un modo intelligente per sperimentare nuove tipologie di alimenti nella dieta di ogni giorno, sapendo di fare del bene al nostro corpo.

Purtroppo però trasporti a lunga percorrenza hanno un’incidenza rilevante (in negativo) sull’integrità del prodotto: più il viaggio è lungo, più gli alimenti vegetali perdono in termini di acqua, freschezza e concentrazione nutritiva (oltre che pesare sull’ambiente).

ll consiglio è rivalutare le scelte alimentari che facciamo e informarsi sulle alternative che il mercato può offrire.
Non tutto il superfood è esotico! Anzi, grazie al trend del settore registrato negli ultimi anni e tutt’ora in crescita, è sempre più facile trovare alternative “locali” e altrettanto salutari.

Sempre di più, sentiamo parlare degli effetti benefici su cuore e apparato cardio-vascolare di zucca, topinambur, rapa rossa e cavolo nero, oltre a scoprire nuovi alimenti a base vegetale dalle proprietà salutistiche.
Eppure, il cavolo nero è l’ingrediente principe della cucina toscana, di cui già nell’Ottocento l’Artusi narrava le qualità e le ricette.
Il topinambur, invece, si coltivava già nel Cinquecento in Piemonte -dove è più noto con il nome ciapinabò-.
E vogliamo parlare della zucca, l’ortaggio che non può mancare negli orti autunnali (tantomeno nelle preparazioni di cucina locale dell’Emilia)?

L’alimentazione sana è una scelta di benessere, in cui il superfood può fare davvero la differenza.
Consumando cibi nutrienti e naturali ogni giorno, si costruisce il proprio benessere quotidiano.
Allora, perchè non fare qualcosa di buono ed etico anche per l’ambiente?